Premessa

La Scuola è nata per consolidare e ampliare una struttura di studio, ricerca e pratica in relazione ad un percorso formativo iniziato a partire dal 1995 con Maddalena Galizio e Caterina Marsaglia, avente un duplice obiettivo:

• Trasformare la gestualità del quotidiano agire dei professionisti della cura in gesti consapevoli e intenzionali attraverso i quali l’affettività, il mondo delle emozioni e dei sentimenti non siano negati ma riconosciuti e valorizzati.

• Offrire alle persone di cui ci si prende cura un setting specifico per la realizzazione di cure ristrutturanti (Caring Massage®)

Manifesto

Crediamo e aderiamo all’assunto della qualità ontogenetica della cura in quanto essa determina e mantiene l’esserci nel mondo (Heidegger).

Crediamo e aderiamo all’assunto che i modi della cura scolpiscono l’intera nostra esistenza (L.Mortari) e che anche nelle condizioni di vulnerabilità aprono strade verso il possibile poter essere e poter divenire.

Crediamo che la cura sia strettamente correlata con il mondo degli affetti (delle emozioni e dei sentimenti) e che senza l’attenzione alla vita emozionale e all’affettività non si realizzi quello spazio relazionale che è premessa all’agire di ogni presenza umana quando si occupa-preoccupa dell’altro.

Crediamo che non ci possa essere cura senza avere a cuore l’altro, senza provare interesse per l’altro.

Crediamo che una buona pratica di cura debba essere improntata all’atteggiamento amorevole proprio dell’agape, in cui “amore” è passione per il bene dell’altro (L. Mortari), superando il “ti voglio bene” verso il “voglio il tuo bene”.

Crediamo che una buona pratica di cura si traduca nell’agire ascolto, parole e gesti. Poiché i gesti della cura sono mediati dal con-tatto, è premessa della cura che questi gesti siano agiti nella ricerca dell’incontro con l’altro, cioè di uno spazio-tempo di relazione.

Crediamo che nell’incontro mediato dal con-tatto, chi si incontra non sia mai un corpo-cosa, ma un corpo vivente e vissuto con tutta la sua biografia, tutto il suo sentire. Corpo attraverso cui l’anima respira, carne in cui si “sente” ogni sofferenza, sia che provenga dalla pelle o da un’immagine mentale (Damasio).

Crediamo che il con-tatto, esponendoci sempre alla reciprocità, possa offrirci l’occasione di un incontro intimo, aperto e trasparente dove si sperimenta vicinanza emotiva e fisica, senso profondo del caring, rispetto per chi ci sta consegnando, scritta sulla sua pelle, la propria storia presente e passata.

Crediamo che il con-tatto sia un atto intenzionale, consapevole, volto a confermare la persona nel suo essere. Un sapere che può essere appreso e che non deriva dalla conoscenza tecnica, ma da una postura della mente e del sentire, nella dolcezza e nella tenerezza. Una competenza corporea per effetto della quale il gesto si riempie di direzionalità fisica ed emotiva.

Crediamo che ingentilire il gesto, trasformare i tanti gesti di “presa” che costellano l’agire del quotidiano prendersi cura in gesti di invito, amorevoli, rotondi e teneri sia il presupposto su cui costruire una modalità di aver cura in cui l’affettività non è negata, ma riconosciuta e valorizzata accanto agli interventi basati sull’evidenza e sulla tecnica.

Crediamo che il con-tatto non sia “toccare”.

Crediamo che il con-tatto non sia ascrivibile a concetti quali “energie”, “campi di energia”, ma che a tutti gli effetti sia ascrivibile a una modalità di comunicazione intima e profonda.

Crediamo che trasformare la gestualità quotidiana dell’assistenza in occasione di cura autentica e incontro, richieda una formazione specifica. Formazione come viaggio di conoscenza che privilegia la percezione, la sensorialità e il mondo emotivo, con lo scopo di accrescere le potenzialità espressive degli operatori. Formazione all’essere nella gestualità focalizzata sulla qualità della presenza, sul modo di essere, sulla possibilità-capacità di confermare l’altro nel bello e nel buono, al di là delle ferite del corpo e dell’anima.

Crediamo che il Caring Massage®, con-tatto che si realizza in un setting specifico, risponda a pieno al concetto di cure ristrutturanti: cure che hanno come obiettivo di riunificare ciò che per effetto della malattia è interrotto o spezzato, il rapporto con il corpo, con l’immagine corporea, con l’immagine di sé.

Parte integrante della relazione d’aiuto, crediamo sia un’occasione di approfondimento della relazione, un mezzo per prendere contatto con le parti “sane” di sé, per esplorare un poter essere e un poter divenire a volte fiaccati dalla malattia e-o dall’handicap, un mezzo per contenere l’angoscia, per tranquillizzare, per rassicurare, per stare con chi sembra non esserci più, per accompagnare la vita e alla fine della vita.

Crediamo che il Caring Massage® riconosca le sue radici nel sapere innato della madre che massaggia il suo bambino, lo accarezza per tranquillizzarlo, rassicurarlo, consolarlo, rilassarlo o stimolarlo, utilizzando il linguaggio pre-verbale, ossia il linguaggio sensoriale. Nel lavoro con i malati, questo contatto sensoriale poggia su una visione filosofica dell’uomo e della cura che è quella fenomenologica e su conoscenze psicosociali ed anatomiche.

Crediamo che nel Caring Massage® si instauri un rapporto di intensa reciprocità fra due corpi sede di emozioni e sentimenti.

Crediamo che nel Caring Massage® gli effetti di questa reciprocità si traducano in un percorso di cura anche per l’operatore.

Crediamo nell’importanza, per gli operatori della cura, di auto indagare i propri vissuti e Il rapporto con le proprie emozioni.

Crediamo che quando gli operatori della cura acquisiscono l’attitudine ad indagare il proprio mondo interiore, diventano più capaci di centrarsi sul "qui ed ora", attenti alla globalità propria e dell'altro, capaci di chiamare per nome le proprie emozioni ma anche di lasciarsi temporaneamente disturbare dalle emozioni dell'altro.